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I cambiamenti oggi sono davvero velocissimi, imprevedibili, travolgenti come onde.

Le aziende si trovano a dover guidare dipendenti e partner verso percorsi di rinnovamento radicale (emergenze, rischi, nuove tecnologie, culture diverse), e questo richiede innanzitutto conoscenze e capacità decisionali e organizzative, di gestione di dinamiche personali e relazionali sempre più complesse.

E’ fondamentale prepararsi in anticipoallenarsi a sfide oceaniche, imparare a mettersi al timone della nave dell’evoluzione.

L’alternativa è limitarsi a remare a comando o a spazzare il piano di coperta.

Per fare questo, per raggiungere il timone, non basta la competenza, non basta saper risolvere problemi specifici: è necessario interpretare scenari e contesti sempre più ampi e mutevoli. Bisogna saper leggere un bilancio, certamente, ma anche comprendere la cultura e le abitudini del Top Management, dei collaboratori, dei partner. Avventurarsi in acque profonde.

E per fare questo, per interpretare scenari sempre più ampi e mutevoli, bisogna rivolgere l’attenzione a tutti quegli elementi umani invisibili e inconsapevoli che influenzano le idee, le convinzioni, quindi gli stili di lavoro, le scelte e le performance delle persone. E applicare questo sapere delle ‘cose umane’ ai nuovi contesti. Perché sono sì nuovi, ma influenzati – in maniera impercettibile, ma potentissima – da schemi archetipici universali e appartenenti all’esperienza umana collettiva.

Bisogna saper agire sulla consapevolezza delle persone, mettere in discussione abitudini consolidate e promuovere nuovi modi di pensare e di agire.

Il ruolo del Manager oggi è cruciale per promuovere e comunicare questo passaggio epocale, per generare valore per se stesso e per l’organizzazione di cui fa parte.

Conoscere gli Archetipi,

le figure mitiche che hanno determinato il nostro immaginario come esseri umani, i modelli originari che governano i nostri pensieri e le nostre azioni significa:

  • partire dalla radice dei problemi, non dalle tecniche, perché soltanto partendo dall’origine è possibile dare valore ed efficacia ad ogni strategia o tecnica
  • disporre di un potente strumento di elaborazione critica e creativa dei fenomeni, stabilire nuove connessioni, trovare nuove opzioni e nuovi significati, ampliare la propria base decisionale.
  • acquisire la chiave per decodificare le proprie emozioni e il linguaggio per sintonizzarsi emotivamente con gli altri (l’intelligenza emotiva è da molto tempo considerata tra le prime 10 competenze richieste da World Economic Forum).
  • diventare consapevoli e rafforzare la propria Leadership e la propria capacità comunicativa dentro e fuori l’organizzazione.

La nostra vita dipende dalle nostre scelte.

Se sappiamo in quale modo le nostre scelte, i nostri comportamenti, i nostri pensieri sono influenzati da modelli archetipici, acquisiamo uno strumento potentissimo per sperimentare un’autentica libertà e capacità decisionale, per comprendere noi stessi e gli altri, per guidare il cambiamento, per dare una direzione alla nostra nave anche in acque agitate e con condizioni meteo incerte.

Sì perché l’effetto del nostro comportamento manageriale, della nostra leadership, è completamente diverso se in noi è attivo l’archetipo del guerriero (Ares), oppure del re (Zeus), della manager (Athena) o del comunicatore (Hermes). E’ diverso perché sono diverse le visioni del mondo, le motivazioni e le strategie di successo di ciascuna di queste figure mitiche interne. Sono le influenze archetipiche che vanno guardate, gli schemi universali che agiscono come timonieri nascosti, spesso come automatismi auto sabotanti, e che invece, se conosciuti, possono diventare i principali maestri e sponsor della nostra volontà.

E allora…

E allora la vera domanda non è “cosa c’è che non va?”, ma “che cosa influenza, e magari boicotta, i nostri tentativi?”. La vera domanda riguarda quali atteggiamenti mentali / valori / convinzioni servono per promuovere dinamiche virtuose e dare un contributo efficace allo sviluppo di noi stessi e delle persone che fanno parte della nostra organizzazione.

Quali sono i nostri  punti di forza, le nostre autentiche fonti di vitalità ed efficacia?

Quali i possibili automatismi disfunzionali, le zone deboli?

Quali risultati ci possiamo attendere o non attendere dalle predisposizioni dei nostri collaboratori?

In che modo, con quali risorse personali e uniche possiamo guidare i cambiamenti?

E se stessimo ignorando un patrimonio etichettato come “difetto”?

Interrogarsi su questo significa disporre di una chiave straordinaria per portare all’eccellenza le performance e risultati di individui e gruppi.

Significa poter attingere ad un immenso serbatoio di energia e di motivazione, essenziale per assumere ruoli di guida ed ispirazione.

Significa scegliere di abbandonare per sempre il ruolo di rematore, o di mozzo, e mettersi finalmente al timone.


Autore: Lara Meroni – Copyright ©  Entelekeia srls, Tutti i diritti riservati.